10 - 03 - 2005
Coppa UEFA
Il nostro viaggio verso la calda terra di Spagna inizia alle tre del mattino di un fresco giovedì di marzo, quando in una trentina di BOYS, assonnati ma motivati, ci troviamo davanti alla Sede, per dirigerci all'aeroporto di Bergamo, prima tappa della nostra missione. Non siamo tantissimi ma abbiamo le idee chiare: dovremo fare del nostro meglio per onorare i nostri Colori. L'esiguo numero ci sarà solo di stimolo per moltiplicare i nostri sforzi, affinché il nostro tifo sia comunque decoroso.
Discorsi Ultras, racconti da stadio e storielle più frivole, sono i nostri passatempi. Chiacchieriamo così fino a Bergamo, che raggiungiamo in auto, e poi fino a Siviglia, dove arriviamo dopo aver trascorso due e ore e mezza tra le nuvole. Ci accoglie un tiepido sole ma soprattutto una città tranquilla, che non sembra dar troppa importanza alla nostra presenza.
Non siamo giunti qui per fare i turisti. Sicuramente sono tante le cose da vedere e i bei posti da visitare ma per noi, BOYS fino al midollo, le priorità sono priorità, e il PARMA le batte tutte. Il nostro cuore è già in campo e la nostra mente allo stadio. Ma anche un BOYS ha le sue necessità eno-gastronomiche e tra spuntini a ripetizione, innaffiati da birra economica (un solo Euro, gradita sorpresa), giunge la nostra ora. Ore 20, Siviglia, Spagna, siamo sul pullman diretti allo stadio.
Niente polizia ad attenderci. Restiamo tutti uniti, pronti a difenderci e a difendere il nostro Striscione. Siamo pochi ma non arrendevoli.
Lo stadio del Siviglia ci ricorda quelli inglesi, non ci sono né reti né inferriate e nessuna separazioni tra tifosi, tanto che ci troviamo assediati da tifosi biancorossi. L'adrenalina è sempre alta ma con il passare dei minuti notiamo che non c'è nessuna ostilità nei nostri confronti.
Quando inizia la partita l'atmosfera intorno a noi si surriscalda, grazie ad una semplice ma efficace coreografia dei tifosi di casa, accompagnata da incessanti battimani che coinvolgono tutto lo stadio. I loro cori sono potenti e denotano una chiara appartenenza politica, udiamo infatti "Bella ciao" e l'inno russo, che non lasciano spazio a dubbi.
Noi, nel nostro spicchio di settore, anche se farci sentire in questa bolgia è proibitivo, cantiamo e sventoliamo costantemente per tutto il primo tempo. Caliamo un po' nella ripresa, forse condizionati dal numero esiguo di tifosi Gialloblu Crociati e sicuramente dalla pioggia, che cade incessante.
Il PARMA fa come può e lo zero a zero finale ci sembra più che onesto, oltre che inaspettato, visto che ci hanno schiacciato nella nostra area per buona parte della gara.
All'uscita nessuno ci dice nulla e contenti del risultato improvvisiamo un piccolo corteo, orgogliosi di aver scritto un'altra piccola pagina nel grande libro dei BOYS.