Partita da dimenticare quella di
domenica nella città della Leonessa. Era solo la sesta di campionato ma, dopo avervi
assistito, non possiamo non nascondere qualche preoccupazione in più.
Il Parma ha sicuramente una squadra con delle buone potenzialità ma queste, almeno per
ora, continuano a restare inespresse. Per giudicare è ancora presto, i margini di
miglioramento sono più che ampi e di fronte a noi non ci sono alternative: dobbiamo
continuare a far sentire la nostra fiducia ai giocatori, allo staff tecnico e a quello
dirigenziale.
I tre punti ottenuti in sei partite sono sicuramente pochi e il penultimo posto in
classifica proprio non ci si addice, ma il tempo per recuperare cè tutto. Nella
peggiore delle ipotesi, ovvero se arrivasse una retrocessione, possiamo già affermare che
il campionato cadetto non ci spaventa, giacché i BOYS saranno sempre presenti.
Ovviamente, per il momento, è un eventualità molto remota, che però deve spronarci fin
da subito a dare il massimo, a fare pienamente il nostro dovere, affinché la si possa
scongiurare.
La sconfitta ci può stare
sempre, anche contro compagini modeste, ma quello che ci duole maggiormente è laver
visto un Parma diverso, per certi versi irriconoscibile. La squadra non ha lottato con il
cuore, al contrario di come era solita fare la scorsa stagione, e sembra aver perso quelle
peculiarità che la contraddistinguevano fino a pochi mesi fa: grinta e convinzione;
caratteristiche che domenica sono palesemente venute a mancare. Solo uno spiraglio di luce
nei primi dieci minuti, con il gol del vantaggio, poi il vuoto, un Parma arrendevole,
sfiduciato e impacciato. Che fine ha fatto il carattere dimostrato dai nostri a San Siro
contro lInter? Siamo amareggiati, nella consapevolezza che con la stessa
determinazione dallora, sicuramente a Brescia non avremmo perso.
I BOYS, per loccasione, hanno organizzato due pullman. Era presente sempre la stessa
gente, ma non ci lamentiamo del numero, contenti della qualità dimostrata.
Arrivati al Rigamonti in largo anticipo ci siamo fatti subito sentire, incitando la
squadra a gran voce accompagnati dallo sventolio delle nostre bandiere, mentre i giocatori
erano impegnati nel riscaldamento prepartita. Sostegno che non è mai venuto meno, per
tutta la durata dellincontro. Il Gruppo, ben compattato davanti al megafono, se nè fregato
dellandamento della gara e con passione ha cantato incessantemente per tutti i
novanta minuti. Lentusiasmo era quello giusto, anche se forse la squadra non è
riuscita a percepirlo come avrebbe dovuto.
A fine partita, nonostante la bruciante sconfitta, i cori degli Ultras Gialloblu Crociati
continuavano ben oltre quelli dei vincitori locali, spingendo la squadra a tributarci un
applauso sincero quanto meritato.
Presenti gli striscioni: ULTRAS: PRIMA CONDANNATI DOPO PROCESSATI, in
riferimento ai fatti di Carrara, e SOLIDARIETA PER TUTTI I DIFFIDATI,
esposto per qualche minuto nel secondo tempo.
La tifoseria bresciana non ci ha particolarmente impressionato ma confessiamo che tutte le
nostre attenzioni ed energie erano impegnate in sostegno del nostro Parma. Ricordiamo
comunque una coreografia di bandierine che ha colorato la loro Curva per tutta la partita,
una possente sciarpata, alcuni autentici boati appena prima dellinizio e uno
striscione appeso nella Nord, contro la trasformazione degli stadi in fast-food, cinema,
ristoranti, negozi. Da segnalare anche lo spostamento del Commando in Curva Sud, a fianco
del settore ospiti.
Concludiamo ringraziando una delegazione presente dei Rangers Empoli, chi cera e chi
continuerà a crederci!
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