Settori ospiti: Popolari dai prezzi stellari?
04 - 01 - 2010
Il prezzo dei biglietti per i settori ospiti, come quello per i settori popolari in genere, è affidato al buon cuore delle Spa del pallone. Queste, forti dell'assenza delle istituzioni, e della mancanza di regole certe, impongono la propria volontà. A volte i prezzi sono ragionevoli, spesso sono esosi, talvolta da usurai. Orami si arriva tranquillamente a 25 euro, anche a 30; prezzi che di popolare non hanno assolutamente nulla. Fare distinzioni tra società più o meno ragionevoli non è particolarmente importante, giacché il problema è a monte, e li va risolto.
Gli stadi non sono semplici attività commerciali, ma luoghi dedicati allo sport, all'aggregazione sociale, allo stare insieme, al diventare comunità. Proprio per queste funzioni sociali gli stadi sono stati costruiti con soldi pubblici, appartengono alle comunità locali, sono spesso dati in gestione a prezzi "politici", e una parte dei costi relativi agli eventi che vi si svolgono sono comunque a carico della collettività. Per questo le società che li prendono in gestione devono coniugare i loro interessi economici con quelli (aventi altra natura) delle comunità. I settori popolari (compresi i settori ospiti) devono avere prezzi popolari, affinché a tutti sia possibile avere accesso settimanalmente allo stadio, anche in trasferta.
Se per le partite in casa esiste la possibilità di abbonarsi, con notevole risparmio economico, questo non è possibile per le partite fuori casa. Per questo i prezzi dei settori ospiti devono essere assolutamente popolari. Molti dirigenti di Lega Calcio e di società professionistiche, per motivi esclusivamente economici, preferirebbero avere i propri tifosi abbonati alla pay-tv invece che in trasferta al seguito della squadra, ma questo non gli conferisce il potere di tartassarli economicamente.
Perfino oggi, che costruttori, industriali, e Spa del pallone, vorrebbero "privatizzare" gli impianti per i propri interessi particolari, chiedono ingenti finanziamenti pubblici al riguardo, in nome delle funzioni sociali che lo stadio svolge. Soldi pubblici, patrimonio pubblico, interesse collettivo, e prezzi d'accesso decisi esclusivamente dai privati? La contraddizione è evidente.
A difesa di uno stadio di tutti, per tutti; per preservare le funzioni sociali che lo stadio svolge; a tutela di un patrimonio pubblico e nell'interesse della collettività; chiediamo che le comunità locali e le istituzioni intervengano, affinché i diritti di tutti siano tutelati, e non solo quelli dei più ricchi. I settori popolari degli stadi italiani devono avere un prezzo popolare, sempre, in ogni occasione, perché quando non lo hanno non sono Popolari. Le comprensibili aspirazioni economiche delle Società calcistiche non possono sovrastare i diritti di tutti, fino a rendere gli stadi italiani un luogo esclusivo per i più ricchi. Un compromesso che noi riteniamo giusto è di fissare i prezzi di tutti i settori popolari (soprattutto i settori ospiti) a 15 euro, sempre, in ogni realtà (relativamente alla Serie A) e in ogni partita.
Questo documento è stato inoltrato a molti Gruppi ultras italiani, è liberamente utilizzabile e può essere fatto proprio da tutti coloro che lo ritengono opportuno. Invitiamo ultras e tifosi ad attivarsi, nei modi e con i mezzi che riterranno più opportuni.
Invieremo questo comunicato alle Società di Serie A, ai rappresentanti della nostra Comunità, alle Istituzioni e alle associazioni dei consumatori, nella speranza si attivino in merito.