I nostri diritti e quelli degli ospiti
15 - 05 - 2008
La Prefettura di Parma ha deciso di impedire la vendita dei biglietti del settore ospiti, per Inter-Parma di domenica prossima. Una decisione che era nell'aria, consapevoli che il Potere si sarebbe speso per bilanciare un'altra scelta ingiusta, quella di chiudere il settore ospiti di Catania ai romanisti. Ma "uguaglianza" non sempre è sinonimo di giustizia, giacché la "par condicio" che invochiamo noi è quella che si fonda sul rispetto dei diritti, non sulla loro violazione.
Chiudere i settori ospiti è sbagliato, ingiusto e pericoloso. E' una decisione che contestiamo, perché ogni tifoseria (così come la nostra!) ha diritto a seguire la propria squadra in trasferta. Esprimiamo quindi totale solidarietà agli ultras e ai tifosi dell'Inter, così come a tutte quelle tifoserie private dei lori diritti fondamentali.
Non vogliamo certo un Tardini nerazzurro, tutt'altro. Il Tardini è lo stadio di Parma (e Parma è gialloblù), ma come ogni stadio: anche il nostro ha un settore ospiti, riservato a chi viene in trasferta. Viceversa: bisogna impegnarsi affinché i settori parmigiani (tutti gli altri) siano occupati da chi è fedele ai nostri colori. E questa consegna vale sempre, soprattutto adesso, con gli interisti alla disperata ricerca di biglietti negli unici settori aperti: i nostri! Chi è abbonato al Parma e acquista biglietti con la formula "Amico abbonato" li deve destinare solo ed esclusivamente a chi può sostenere la nostra squadra, e a nessun altro.
La decisione della Prefettura di Parma è sbagliata, ridicola ed insensata. Sbagliata, perché nega diritti sacrosanti e genera tensione. Ridicola, perché è una dichiarazione d'impotenza. Insensata, perché tanti tifosi interisti arriveranno comunque in città e al Tardini. Dove li manderà la Prefettura???
I precedenti non ci confortano di certo, perché la gestione dell'ordine pubblico a Parma è sempre stata "bizzarra", al limite della "strategia della tensione". Troppe invasioni di tifoserie ospiti, con gruppi di tifosi e di ultras avversari liberi di girare e mescolarsi ai locali, mentre le forze dell'ordine rimangono ferme e decise a controllare, sorvegliare e pedinare, solo chi è di Parma.
Che piaccia oppure no, l'ordine pubblico a Parma lo hanno sempre gestito i tifosi e gli ultras, utilizzando quello che a molte autorità sembra mancare: il cervello!
Se l'obbiettivo della Prefettura è quello di chiudere un settore ospiti, per poi regalare l'intera città agli interisti, ci dovrà essere una mobilitazione totale per impedirlo.
Invitiamo le autorità a rivedere la loro decisione, ma sia chiaro a tutti: Parma è la NOSTRA città, il Tardini è il NOSTRO stadio.
ULTRAS LIBERI!