Un minuto di silenzio? 45 per riflettere!
14 - 02 - 2007
Dopo i tragici fatti di Catania tutti hanno sparato sentenze, accuse, tutti hanno moralizzato, nessuno ha pensato bene di chiudersi in un rispettoso silenzio per la vittima. Noi ULTRAS come al solito siamo stati messi alla gogna, è stata fatta di tutta l'erba un fascio, ma il grande circo non si poteva fermare, ci vogliono fare credere che con l'introduzione dei tornelli si risolverà il problema della violenza negli stadi... intanto si gioca, ma nessuno ci potrà mai assicurare che Filippo Raciti sarà l'ultima vittima prodotta dal sistema calcio. In due settimane cosa volete che cambi, tra le mille opinioni sentite, tutti vi sarete accorti della buona dose d'ipocrisia e delle molte cazzate sparate, poche le cose giuste e sensate per risolvere il problema. Allora un segnale forte lo vogliamo dare noi. Tornando su questi gradoni, in Curva Nord, a tre settimane dalla tragedia di Catania, vi invitiamo a 45 minuti di silenzio seduti, per riflettere tutti assieme, per non ripartire come se nulla fosse successo, anche se sarebbe facile fare finta di niente, per cercare di capire cosa siamo venuti a fare oggi allo stadio. Fermarsi per riflettere, nella nostra Curva, tutti assieme, in questi 45 minuti ripensiamo a tutti quei momenti, sia di gioia che di sofferenza, vissuti su queste gradinate, fianco a fianco con amici o perfetti sconosciuti, legati da quel filo conduttore e da quel senso d'appartenenza che solo una Curva riesce a trasmetterti. Pensateci e cercate di capire se le esperienze vissute nella nostra Nord sono paragonabili a quelle trasmesse da tre settimane a questa parte in televisione, riflettete se il nostro vivere ULTRAS è simile a quello che vogliono farci credere i media. Chiedetevi se la nostra Curva merita un ennesima legge speciale. Noi pensiamo di no, pensiamo che quelle in vigore siano già abbastanza restrittive, tutti ci conoscete, tutti a Parma sanno chi siamo, non abbiamo mai avuto il bisogno di nasconderci, ci siamo sempre presi le responsabilità delle nostre azioni e quando abbiamo sbagliato abbiamo sempre pagato. Nessuno di noi è mai andato allo stadio per uccidere, vogliamo solo continuare a vivere la Curva come abbiamo sempre fatto, come nella nostra città si fa da 30 anni a questa parte. Vi diamo questi 45 minuti per pensare, chiedetevi se in questa Curva vi divertite, se vi piace come l'avete sempre vissuta, o se la preferite così come è oggi nei primi 45 minuti, silenziosa e composta come vuole il modello inglese, datevi delle risposte, confrontatevi con i vostri vicini. Questo non è uno sciopero contro le leggi speciali, ma solo 45 minuti di riflessione per vedere come potrebbero diventare le nostre amate domeniche allo stadio se spariranno gli Ultras dalle Curve, chiedetevi se c'e' davvero questa esigenza di cambiare il nostro modo di vivere lo stadio e di trasformarci tutti in spettatori da teatro o se non c'e' nulla di male ad andarci come abbiamo sempre fatto. Vi chiediamo di rispettare e di seguire i nostri 45 minuti di silenzio, per non dimenticare tanto facilmente quello che è successo, per onorare la memoria di Filippo Raciti e di Ermanno Licursi, e di tutti gli altri morti (Ultras e tifosi), quelli dimenticati dai giornali, dai politici e dalla giustizia; per dimostrare a tutti che i tifosi, al contrario dei dirigenti, hanno le palle per fermarsi e che non ci sono morti di Serie A e Serie B, perché la morte è uguale per tutti.
VIVERE ULTRAS PER VIVERE