Andare a Genova a vedere il Doria c'è poco da fare è sempre un'emozione particolare… Non solo per il rapporto di stima, rispetto e la sempre crescente amicizia che ci lega ai ragazzi degli Ultras Tito, ma per tutto quello che circonda il Luigi Ferraris il giorno della partita. Non conta, o per lo meno interessa marginalmente, che l'avversaria sia la in tutta Italia odiata Juventus, i gobbi ovunque ladri, perché qui persino l'aria che si respira, quando a scendere in campo è l'Unione calcio Sampdoria, sa di blucerchiato!!! E' questione di cultura, ma non quella che si impara sui banchi di scuola, quella serve a ragionieri e laureati per fottere il prossimo, questa invece viene tramandata di padre in figlio, di nonno in nipote… Così arriviamo noi e ci stupiamo, beh ormai non più, nel vedere che tutti quanti senza distinzione di età e sesso indossano la maglia della propria squadra, tutti quanti hanno la sciarpa al collo e quasi tutti firmata UTC! In tantissimi poi arrivano allo stadio che già sventolano la bandiera per le strade, continuano a sventolarla allo stadio e non smettono neppure quando la partita è finita, perché la via del ritorno verso casa la si passa cosi con il vessillo a sventolare al cielo che la Samp abbia vinto, se noi non ci siamo, o che abbia perso, se ci siamo noi parmigiani che gli portiamo un po' sfiga… A fargli visita per questo Samp - Juve siamo andati in due macchinate ed appena arrivati siamo stati messi al corrente di un “contatto” tra le due tifoserie avvenute poco prima nel piazzale, uno scontro duro ma leale di quelli che fanno onore al mondo ultras. Dentro, c'è poco da fare, vedere all'opera il popolo doriano è sempre uno spettacolo, cori inediti di quelli che senti solo a Marassi e che trasudano di amore per il Doria, battimani continui e senza che ci sia qualcuno a menarla di tirare su le mani, qui la gente ormai sa distinguere già da sola quando occorre seguire le canzoni, si sbatte per impararle a cantare, ma anche questo ragazzi è questione di cultura e mentalità. Alcuni boati sono davvero tremendi, assordanti e da brividi, lo sventolio è continuo e le coreografie inscenate all'ingresso delle squadre belle e suggestive, riuscendo a coinvolgere tutta la Sud. Gli juventini non si sentono, ma dalla bolgia della Sud pretendere di sentire qualcuno è cosa piuttosto ardua, al termine della partita ci saranno più di duecento ultras blu cerchiati pronti a difendere il proprio territorio e ad arginare l'arroganza bianconera, ma i gobbi girano alla larga e sono super scortati quindi più nulla da segnalare. Ci rechiamo cosi in sede da loro per i saluti ed un ultima birra in compagnia, l'ospitalità degli UTC è però come sempre infinita e cosi accettiamo l'invito di fermarci a cena, andiamo a mangiare in una trattoria di un paese sopra a Genova dove trascorriamo la serata. Ottima la cucina, rigorosamente tipica ligure, sempre piacevoli le chiacchierate “ultras” con scambi di reciproche esperienze, il tutto allietato da un buon vinello rosso che ha accompagnato svariati brindisi e da un perizoma niente male di una signorina che evidentemente poco interessata alle noiose chiacchiere del suo lui, sicuramente era genoano, si mostrava a noi “con tutto” il suo lato migliore… SEI GRANDE ULTRAS…
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