Sono già passati 9 anni dallo spareggio di ritorno giocato a Bologna il 18 giugno 2005 e che vide una straordinaria rimonta del nostro Parma che ribaltò il risultato d'andata del Tardini e sancì la retrocessione in serie b del Bologna. Riviviamo uno dei momenti più esaltanti della nostra storia recente attraverso il Resoconto BOYS, le immagini e alcuni video. Oggi come 9 anni fa: l'Emilia siamo noi!
Il momento decisivo della stagione 2004-2005 è finalmente arrivato; sono trascorsi quattro interminabili giorni dalla partita di andata, persa in casa per 0-1 contro il Bologna, e la voglia di riscattarsi è tanta. E’ un caldo Sabato pomeriggio, sono le due, quando i primi BOYS giungono davanti alla Sede per preparare le ultime cose prima della partenza. Verso le 16, come da programma, ci rechiamo presso il Quartiere di Via Manara, dove ci attendono i 20 pullman organizzati dal Gruppo. Sciarpa la collo e bandiera in mano saliamo sui pullman alla volta di Bologna. Durante il tragitto verso la città felsinea organizziamo una colletta (ad offerta) per coprire, almeno in parte, le spese legali di Enry, il ragazzo della Riviera arrestato nel pre-partita di PARMA-Bologna, che purtroppo dovrà restare lontano dagli stadi per tre anni: a lui va tutta la nostra solidarietà e l’augurio di poterlo rivedere il più presto possibile insieme a noi allo stadio. Giungiamo nel capoluogo emiliano dopo due ore circa di viaggio. Scesi dai pullman prendiamo Striscione e bandiere e, dopo una breve camminata lungo una via colma di tifosi gialloblu, entriamo allo stadio. Appendiamo il nostro Striscione BOYS nello spicchio centrale e cominciamo a sventolare le nostre bandiere. Splendido è il colpo d’occhio offerto dai quasi 8000 parmigiani (giunti a Bologna in macchina, pullman e treno) che occupano quasi interamente la parte riservata agli ospiti, dove, già prima del fischio di inizio, s’intonano cori di incitamento per la compagine Crociata. Sicuramente una così numerosa affluenza al seguito dei Gialloblu è da attribuire anche ai prezzi popolari dei biglietti (5 euro), a dimostrazione che, in presenza di prezzi vantaggiosi, anche il tifoso normale preferisce la partita allo stadio. Solo su una gradinata si possono percepire quelle emozioni che la “TV a pagamento”, che ha SKYavizzato il nostro calcio, non potrà mai regalare. Condividono questa magica notte con noi li Ultras Tito da Genova, i Rangers e i Desperados da Empoli, gli Ultras da Spezia e i Devils di Bordeaux. La partita ha inizio e noi coloriamo il settore con palloncini, bandiere e un telone copri-curva per ribadire ancora una volta (nel caso non fosse ancora chiaro...) che l’Emilia siamo noi! Sulla balaustra lo striscione: “90 minuti di battaglia per onorare la maglia”. In campo, recuperati gli squalificati assenti nella partita di andata, la squadra dimostra di credere nella salvezza, mettendoci cuore e grinta (che spesso durante l’anno sono mancate) per recuperare lo svantaggio della partita d’andata. E così, dopo una ventina di minuti, ci portiamo in vantaggio con un gol di capitan Cardone che ammutolisce il Dall’Ara rossoblu e fa impazzire noi parmigiani. Dopo una splendida parata di Frey su colpo di testa dell’attaccante bolognese Tare, la risposta della formazione giallobu non si fa attendere. Allo scadere del primo tempo Giardino firma lo 0-2, che prolunga i festeggiamenti per tutto l’intervallo. Durante la pausa alziamo lo striscione “Enri siamo con te” al quale seguono vari cori in favore degli Ultras e contro la repressione. Inizia il secondo tempo ed è un’agonia, 45 minuti passati a guardare l’orologio, 45 minuti intensi fatti di tifo incessante (anche se penalizzati dalle troppe vetrate che dividono il settore ospiti) che raggiunge l’apice al fischio finale, quello che decreta PARMA ancora in serie A e Bologna in B, tra le lacrime del verme Pagliuca. E’ una bolgia, i giocatori corrono festanti sotto il settore a noi riservato che impazza di felicità e colori… il PARMA è ancora in serie A, per la quindicesima volta consecutiva! Durante i festeggiamenti doverosi cori sono dedicati a quei ragazzi del Gruppo (colpiti ingiustamente dalle “famose leggi anti-violenza”) che oggi non possono essere qui a festeggiare, ma che meritano sicuramente un elogio per aver difeso PARMA e aver fatto grande il suo nome. Usciamo dallo stadio un’ora dopo il termine della partita e riempiamo ancore di colore e cori le vie adiacenti allo stadio prima di salire sui pullman. Nulla da segnalare per quanto riguarda l’ordine pubblico, visto l’imponente schieramento delle forze dell’“ordine”. Arriviamo nella nostra città che è l’una passata. Tempo di sistemare le ultime cose e fare due chiacchiere coi ragazzi diffidati, che si parte alla volta del centro… la città è in tripudio e noi ci uniamo ai festeggiamenti.