Gemellaggi
Riprendiamoci la libertà |
![]() |
![]() |
![]() |
Mercoledì 30 Gennaio 2013 09:49 |
Non ho mai condiviso il concetto di Maroni, a cui sono solo legato dalla simpatia per il Milan, che ha applicato con l’introduzione della Tessera del tifoso: i tifosi stiano a casa propria ma se vogliono andare in trasferta devono essere schedati.
Non è così che si toglie la violenza dagli stadi (farebbero bene anche a pensare di togliere la violenza dalle strade, dai quartieri, dalle città e via discorrendo) anzi si rischia solo di uccidere la passione per il calcio. Oggi andare allo stadio costa e tanto ma non solo. C’è da superare mille ostacoli, dall’acquisto del biglietto nominale fino all’ingresso allo stadio. Un’assurdità. E poi si chiedono perché al Mirabello o negli stadi di serie C venti anni fa c’erano diecimila tifosi a partita. Ma dato che con tornelli, biglietti nominali e posti a sede ci dobbiamo convivere anche se gli stadi sono delle catapecchie, è il momento di chiedere ai futuri politici un impegno per togliere l’obbligo della Tessera del tifoso. Non è con questa norma che si eliminano i violenti dagli stadi, basta applicare la legge. E’ sufficiente considerare il tifoso un normale cittadino: se infrange la legge paga ma non è perché è un tifoso che deve essere ghettizzato, schedato, emarginato e se non hai la Tessera escluso dallo stadio. E’ questo il momento di una vera riflessione: che colpa hanno quei tifosi reggiani che sono andati a Cuneo e sono stati lasciati fuori dallo stadio? O quelli che sono andati a Pavia? [FONTE: La Gazzetta di Reggio]
|