Sono le sei di sera e il
sole è già abbondantemente tramontato quando in otto indomiti BOYS partiamo, sfidando
freddo e gelo, alla volta di Bergamo.
Nella città orobica va in scena il posticipo del campionato di serie B che vedrà
impegnato lEmpoli contro lAlbinoleffe, squadra nata dalla fusione
dellAlbinese e del Leffe e che gioca abitualmente in casa al Comunale di Bergamo.
Arriviamo che gli Ultras Biancoazzurri sono già nel settore ospite, tranne un paio che ci
aspettano per i biglietti, entriamo e veniamo immediatamente contagiati
dallesuberanza dei fratelli empolesi anche se negli occhi di alcuni di loro si
riconosce quellinevitabile velo di malinconia
la scomparsa di Emiliano, lUltras empolese
deceduto in dicembre in un incidente stradale, è ancora troppo fresca e la sua assenza è
pesante e difficile da accettare.
Alle 20.45, un orario assurdo, anche se a dir la verità è irreale già essere ad
una partita di calcio il lunedì sera, i ventidue infreddoliti giocatori entrano
regolarmente in campo. A far da contorno a questo incontro non più di un migliaio di
spettatori, con le due curve completamente vuote e i pochi presenti assiepati,
per modo di dire, nei distinti e in tribuna.
Nel settore ospite siamo circa una sessantina, con un pullman riempito insieme dai
Desperados e dai Rangers e un paio di macchiante giunte dalla Toscana, certamente un buon
numero se consideriamo il clima, il giorno e lorario da censura oltre che i quasi
500 km che dividono Empoli dal capoluogo lombardo caro a Ermes Rubagotti
La partita, nonostante
il risultato finale senza reti, scorre via bella e avvincente con i Biancoazzurri di
Mister Somma, acclamato dagli Ultras toscani, che cercano ripetutamente la via del gol,
dimostrandosi squadra che per il gioco che riesce ad esprimere, bello e spumeggiante,
nonostante un campo che assomiglia molto ad una pista di pattinaggio, merita sicuramente
il secondo posto in classifica.
Il tifo degli empolesi è di primordine, con lo sventolio continuo delle bandierine
distribuite nel settore ad inizio partita, battimani compatti e ben ritmati e cori
incisivi ed originali da cui trasuda uninvidiabile attaccamento alla maglia Azzurra
e una ben profonda e radicata mentalità Ultras.
Di contro invece una situazione alquanto imbarazzante
I tifosi della squadra di
casa, ci sembra esagerato parlare di Ultras, sono letteralmente divisi in due, posizionati
ai lati opposti dei distinti di fronte a noi; da una parte quelli dellAlbinoleffe,
una decina con tamburo e megafono, dallaltra i nostalgici legati al Leffe,
altrettanti, con lo striscione Viking e la bandiera Ultras Leffe
Chi scrive è
personalmente contrario alle fusioni tra due squadre, convinto che ne spersonalizzino il
principale patrimonio: i tifosi. Piuttosto si riparta dallEccellenza ma che a Noi
non accada mai
Concludiamo questo resoconto ricordando il momento sicuramente più coinvolgente della
serata
Mancava circa un quarto dora alla fine quando D*E e Rangers si sono
stretti luno allaltro e dalla voce di chi fa partire i cori, un po rotta
dallemozione, è uscito perentorio: CANTERO PER TE, CANTERO PER TE,
EMILIANO ALE
Il silenzio dello stadio è stato rotto da un boato, cantato da sessanta persone, pareva
gridato dalla rabbia, dal dolore, dalla speranza di seicento, seimila, sessantamila
In quel momento ci siamo sentiti ancor più fieri di essere presenti al fianco dei
fratelli empolesi, sicuri con quel coro di rappresentare le migliaia di persone che con la
scomparsa di Emiliano hanno perso un punto di riferimento oltre che un amico
CIAO EMI, CANTEREMO IN ETERNO ANCHE PER TE, EMPOLI E PARMA ALE!!!
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