"Ciao Vappo amico di mille trasferte". Articolo Gazzetta di Parma del 05/04/2011 PDF Stampa E-mail
Giovedì 07 Aprile 2011 12:19

«Il Vappo è qua e canta con gli ultrà». Questo il coro che più volte domenica pomeriggio,  durante la partita Parma-Bari,  si è alzato dai gradoni della Curva Nord.

I compagni di mille trasferte hanno ricordato anche così Luca Viappiani, il ragazzo nocetano scomparso la scorsa settimana a 33 anni.
«Un ragazzo solare - hanno scritto i Boys nella fanzine distribuita ieri allo stadio - sempre disponibile. Amava il Parma e con i Boys ha realizzato il sogno di seguirlo ovunque. Già, ovunque, perché quest’anno non ne aveva persa ancora una, sempre al fianco della squadra in ogni posto avesse giocato, con il suo gruppo a cui era molto legato e col quale condivideva le fatiche e le gioie settimanali, ore ed ore passate in sede tra uno striscione e l’altro e un giornalino da fare. In un momento così è difficile trovare le parole, descrivere una persona, uno di noi, uno che sacrifica tutto il suo tempo libero per la nostra causa, quella troppe volte criticata e condannata. Quella a cui lui si era legato e apprezzava in tutto e per tutto, con le sue controversie, con tutte quelle regole che oggi ci vengono imposte e che con noi lottava. Ti vogliamo ricordare sorridente e carico di entusiasmo - hanno concluso i Boys - perché per te il Parma era più di una squadra di calcio, e per lei non ti sei mai risparmiato. Ciao Vappo!».
La notizia della scomparsa di Luca Viappiani era giunta la notte tra il 28 e 29 marzo. Solo la sera prima il «Vappo» era con i Boys a dipingere il telone in ricordo di Matteo Bagnaresi.
Ad esprimere vicinanza alla famiglia Viappiani è stato anche la società del Rugby Noceto dove il fratello di Luca, Roberto, allena i bimbi dell’Under 8.
Il funerale del 33enne nocetano, ricordato in uno striscione anche dagli ultras del Bari in trasferta al Tardini domenica scorsa, sarà celebrato domani alle 17 nella chiesa di Noceto.
Oltre al fratello Roberto, Luca Viappiani lascia la mamma Domenica e il papà Ermes.

Cristian Calestani