La voce di un afono PDF Stampa E-mail
Martedì 01 Ottobre 2019 21:11

Parlo provando ad impersonificarmi in una persona con un proprio pensiero, che ha una propria cultura, ultras o non che sia; è un po' che provo a distaccarmi da un'opinione personale, da un mio pensiero soggettivo ad uno più completo, più oggettivo del movimento che da 8/10 anni ho sposato.

 

 

Ed ancora non mi capacito di come, grazie alla diffidenza tra un gruppo e l'altro, i nostri dogmi, la nostra mentalità ci ha portato ad essere nel 2019 forse l'unico sistema che si dà regole e le rispetta, l'unica società alternativa ancora radicata in tutta Italia, Europa e mondo. Ma forse, dopo questo decreto, è ora di guardare ognuno dentro di sé e porsi delle domande. Nessuna delle nostre battaglie è stata vinta completamente: dalle diffide, al calcio spezzatino, dal biglietto nominale al caro prezzo, dalla tessera del tifoso alla diffida preventiva, dalle trasferte vietate al codice identificativo. E quando abbiamo vinto, la vittoria è stata di Pirro, uno specchio per le allodole. Prezzi popolari per le provinciali, prezzi da teatro dell'opera per le grandi: in mezzo solo chi fa tutte le trasferte. È inutile negare o peggio piangersi addosso. Dopo l'ultimo decreto si è arrivati all'atto finale... da oggi in ogni paese, città, quartiere sta sicuro che se sei un ribelle, uno a cui sta società di merda non sta bene, sarai punito, punito peggio di chi ruba alle spalle di chi ha bisogno, sarai punito peggio di chi avvelena la nostra terra senza remore; tutto questo verrà fatto passare in sordina perché ormai siamo una società cresciuta nella comodità dei social, della TV, della pappa pronta. Forse è ora che gli ultras facciano fronte comune prima di passare da ultimo baluardo ad ultimo sopravvissuto.


LUNGA VITA AGLI ULTRÀ ULTIMO GRIDO DI LIBERTÀ!

 

PARMA - Cagliari 2019/20