L'avvocato Contucci replica al blog Ultras2000 su TdT, Away Card e articolo 9 PDF Stampa E-mail
Domenica 04 Agosto 2013 17:49

L’Avvocato Lorenzo Contucci, tramite sito "AS Roma Ultras", risponde, punto per punto, ad una recente analisi pubblicata dal blog ultras2000.altervista.org (clicca qui) in merito alla TDT, all’Away Card e all’art.9

 

 

3 agosto 2013: mi ero riproposto di non interloquire più sul punto, anche perché – pur avendo compreso più o meno di chi si tratta – non ho il piacere di avere la conferma di chi scrive e non mi piace parlare con gli anonimi.
Sul sito (anonimo) ultrasblogspot2000 o qualcosa del genere, ora non ricordo, si scrive:

Il 31 luglio 2013 l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (O.N.M.S.) ha emesso un comunicato stampa in cui si parla anche della TDT Away card della AS Roma:

[...]

Con propria determinazione l’Osservatorio, preso atto di gravi comportamenti di una significativa parte della tifoserie romanista che ha aderito alla “away card” – peraltro pienamente corrispondente alle regole del programma “tessera del tifoso” – ha invitato il Questore di Livorno a far valutare in sede di GOS la sospensione dell’utilizzo della predetta “away card” riservando dunque la trasferta ai soli possessori dell’AS Roma Privilege.

Insieme con la Lega ed il club saranno individuate misure organizzative finalizzate ad un nuovo utilizzo della “away card” – già dalle trasferte successive a quella di Livorno – nel rispetto delle norme e, soprattutto, degli altri tifosi.

[…]

Alcune nostre considerazioni:

1. L’O.N.M.S. ribadisce un’ovvietà: l’Away card è una Tessera del tifoso, se non lo fosse non darebbe il privilegio di poter andare in trasferta anche a chi è della stessa città/provincia/regione della squadra che tifa, privilegio riservato ai soli tifosi tesserati con TDT non limitata alle sole partite casalinghe. Della TDT Away scrive infatti che è «pienamente corrispondente alle regole del programma “tessera del tifoso”», come già avevamo ampiamente illustrato nel nostro ‘Piccolo manuale di sopravvivenza ULTRAS ai tempi della TDT’ pubblicato il I maggio 2013 (e ampiamente commentato dal sottoscritto in data 4 maggio 2013.

Ho sempre detto che, sotto il profilo della sicurezza la Away risponde ai requisiti richiesti dall’O.N.M.S. ma è indubbiamente diversa dalla TdT voluta da Maroni, contro cui iniziò la lotta contro la TdT stessa: tutte le modifiche operate sono intervenute nel tempo e per effetto delle contestazioni e dell’impegno di alcune società di calcio. Ad avviso del sottoscritto, la situazione non è più migliorabile e si è ottenuto il massimo e l’unica alternativa è quella di non andare più allo stadio, neanche in casa.

2. L’eventuale sospensione temporanea della TDT Away della AS Roma non sarebbe proprio una novità. Era già accaduto qualcosa di simile nel 2012, quando la determinazione 48/2012 del 19 dicembre 2012 andò a colpire i veronesi dopo una serie di di episodi violenti in trasferta; in quell’occasione venne ordinata la ‘temporanea sospensione limitatamente alle trasferte’ della TDT (Full, il Verona non aveva previsto una TDT Away) ai tifosi scaligeri segnalati dalla Digos al Verona FC.

Errore: basta leggere i comunicati.

Ecco cosa dissero per i veronesi:

“Visto il programma Tessera del tifoso, al punto che prevede la revoca dell’adesione per violazione del codice etico; preso atto delle criticità poste in essere da appartenenti alla tifoseria della società Hellas Verona, in occasione delle trasferte a Terni, in occasione della Gara Ternana – Hellas Verona del 10 novembre 2012 in occasione della gara Livorno-Hellas Verona, del 20 ottobre 2012 a Brescia in occasione della gara Brescia-Hellas Verona, dell’1 dicembre 2012, a Varese, il 15 dicembre u.s., in occasione del rientro dalla trasferta a Vercelli e, da ultimo, a Milano, in occasione della gara di TIM Cup Inter- Hella Verona del 18 dicembre 2012, la Questura di Verona d’intesa con la Questura di Milano e la Società Sportiva Hellas Verona è pregata di individuare tramite il sistema di biglietteria l’elenco nominativo dei tifosi che hanno preso parte alla trasferta di Milano ed agli incidenti occorsi in piazzale Lotto, provvedendo all’immediata sospensione della “tessera del tifoso” ai fini delle trasferte previo inserimento in black list dei dati delle persone interessate. Ove la individuazione precisa dei facinorosi risultasse possibile, si dovrà procedere alla sospensione, ai fini delle trasferte, per l’intero gruppo del settore interessato dalla presenza di persone che hanno partecipato agli incidenti.

Roma, 19 dicembre 2012″.

Quindi l’ONMS disse semplicemente alla Questura di Verona di sospendere la TdT ai fini delle trasferte per via della violazione del codice etico, con inserimento in black list sine die (che significa, senza alcun termine di scadenza).

Nel caso dei romanisti, l’O.N.M.S., invece, dice alla Questura di Livorno (luogo in cui giocherà la Roma) E NON A QUELLA DI ROMA di “sospendere” la Away a chiunque la possegga per quella singola partia. Poiché il provvedimento non è individualizzato (nei confronti di possibili responsabili: a Milano come a Roma gli UUH a Balotelli li han fatti anche i Tdt) ma generalizzato, lo stesso porrà (perché ancora non emesso) semplicemente limitazioni alla vendita dei biglietti, stabilendo che la Away non dà diritto all’acquisto di quel biglietto, un po’ come accadeva una volta.
Quindi per Livorno potrà acquistare un biglietto chi ha la Tessera del Tifoso (AS Roma Privilege) ma non chi ha la “Away”.
Almeno in questo ci sarà una differenza?
La differenza, in realtà, è più ampia: nel caso dei romanisti Away non si parla di inserimento in black list per violazione del codice etico e non si riceve a casa nessuna lettera della propria società che sospende la Away senza data di fine come accaduto ai veronesi all’epoca.
Si è peraltro in attesa della determinazione ufficiale dell’ONMS (ammesso e non concesso che ne faccia una al riguardo, ben potendo lasciare la bega al Questore di Livorno): se scriverà qualcosa di diverso o qualcosa di non corrispondente a ciò che ho firmato quando ho sottoscritto la Away – e ferie permettendo! – si potrà ricorrere al TAR (Lazio o Toscana, a seconda di chi decide), oltre – naturalmente – a poter richiedere il rimborso della Away visto che sul modulo non si contempla la possibilità che si è verificata per Livorno/Roma (contrattualmente, vale ciò che si sottoscrive: è quello che ha forza di legge tra le parti).

3. Il comunicato dell’O.N.M.S. sbugiarda per l’ennesima volta la tesi, alquanto fantasiosa, sostenuta dai promotori della Away romanista, secondo cui i sottoscrittori della TDT Away non avrebbero sottoscritto/accettato il ‘codice etico’ TDT, al contrario dei sottoscrittori delle TDT “full” (per la Roma: AS Roma Privilege), per cui la loro TDT Away non avrebbe potuto subire la sospensione temporanea patita dai veronesi nel dicembre 2012, inflittagli per aver violato il ‘codice etico’. Come già ampiamente illustrato nel nostro ”Piccolo manuale di sopravvivenza ULTRAS ai tempi della TDT’: con qualsiasi TDT si accetta il ‘codice etico TDT’, il quale prevede un’unica regola, ovvero la TDT deve essere invalidata se sopraggiungono i ‘motivi ostativi’ (lo stesso vale per i biglietti nominali [A]); ma poi da carta bianca alle singole Società sportive, per “altre misure di prevenzione”.

Continuo a non avere parole su simili affermazioni.

In primo luogo, visto che in precedenti dissertazioni è chiaro il riferimento al sottoscritto, preciso che non sono un “promotore” della Away romanista, visto che in passato avevo semmai suggerito che chi avesse la Club Home avesse il diritto di andare in trasferta automaticamente. Sono semplicemente una persona che conosce abbastanza bene lo stato dell’arte che ha ritenuto di accettare la “Away” varata dalla Roma e di spiegare le ragioni del perché la stessa era accettabile, AS Roma che ne è la sola promotrice.
In secondo luogo, mi trovate per piacere sul modulo della Away la espressa adesione al programma tessera del tifoso e quindi al codice etico, come invece accade per la Privilege?

Forse non è chiaro che, giuridicamente, io posso rispettare un programma senza aderirvi espressamente: il punto cruciale è proprio questo ed è quello che ci lascia l’unica speranza per ottenere una vittoria nelle sedi giudiziarie. Il sorprendente è che ci sia chi auspica il contrario, probabilmente più per motivi di fazione che non di ragione.

Si potrebbe sostenere una sorta di accettazione per fatti concludenti? Ne dubito, visto che chi sottoscrive la Away non deve essere necessariamente a conoscenza del Programma Tessera del tifoso. Ma a questo ci penserà un tribunale, auspicando che non ci siano interventi ad adiuvandum del Ministero degli Interni!
Comunque sia, se i romanisti Away avessero espressamente accettato il programma tessera del tifoso e quindi il “codice etico”, e questo fosse stato violato, l’O.N.M.S. si sarebbe rivolto – come per i veronesi – alla Questura di Roma per sospendere la Away e inserire in black list i nominativi, con tanto di letterina a firma AS Roma per comunicarne la sospensione. E comunque la situazione è talmente complessa che, sinceramente, mi aspettavo un ‘aiuto piuttosto che un bastone tra le ruote gettato da non si sa chi!

4. Il provvedimento che potrebbe sospendere la TDT Away della AS Roma sarebbe comunque ancor più grave di quello che colpì i veronesi nel dicembre del 2012, perché, così com’è stato presentato, non si limiterebbe alle sole persone segnalate dalla questura, ma colpirebbe indistintamente tutti i sottoscrittori di tale TDT. Tale provvedimento, giustificato dall’O.N.M.S. con il fatto che sarebbero stati tenuti «gravi comportamenti di una significativa parte della tifoseria […] che ha aderito» a tale card, penalizza comunque anche chi con tali comportamenti non ha avuto nulla a che fare, perciò appare oltremodo ingiusto e potrebbe innescare cause legali da parte dei tesserati “away”, che per tale TDT hanno sborsato soldi e ciononostante si vedrebbero negato un diritto acquisito pur non essendogli stato imputato alcunché di specifico a livello personale. Nel corso degli anni, comunque, i provvedimenti indiscriminati contro ultras e tifosi si sono susseguiti senza sosta, per cui questo sarebbe solo l’ennesimo di una lunga lista. Vedremo.

Speriamo altresì che a difesa dei propri clienti tesserati (con la TDT Away) si muova, relativamente al caso specifico, la AS Roma, che ne ha incassato i soldi, nonché i promotori della TDT Away stessa, che non ci pare avessero avvisato i sottoscrittori di una simile eventualità.

Se per “promotori” ci si riferisce, come credo, al sottoscritto, chi scrive evidentemente non sa che il sottoscritto – parlando con chi di dovere e non sbandierando ai quattro venti cose riservate – aveva assolutamente avvertito dell’eventualità che potesse accadere una cosa del genere. Lo possono confermare tutte le persone di un certo peso a livello decisionale che si sono rivolte al sottoscritto chiedendo degli scenari futuri.

5. La diffusione delle TDT Away nel corso dell’estate preannuncia il ritorno di molti gruppi ultras in trasferta e quindi di scontri, ma anche nuove strategie da parte dell’O.N.M.S. per contrastare il mondo ultras tesserato. Un’assaggio lo avevamo già avuto con Vicenza-Reggina (dopo Vicenza-Empoli del maggio 2013), dove si era ipotizzato di sospendere qualsiasi TDT relativamente ad una partita casalinga.

Adesso l’O.N.M.S., preso atto che molti gruppi ultras hanno fatto la TDT Away, comunica (minaccia?) di poter sospendere temporaneamente specifiche TDT (relativamente a quelle squadre che offrono più TDT) in base ai precedenti, per cui se dovesse risultare che molte persone che hanno sottoscritto un tipo di TDT praticano atti di violenza in trasferta, mentre quelli che ne hanno sottoscritta un’altra si comportano bene, la TDT che ha portato in trasferta i violenti potrebbe essere temporaneamente sospesa. Niente di nuovo (per alcune persone avevano già sospeso la TDT “Full” del Verona, riducendola ad essere valida solo per le partite casalinghe), ad accezione che qui si ipotizza di sospendere temporaneamente una TDT a tutti i suoi sottoscrittori, indistintamente, il che segnerebbe un ulteriore inasprimento nella repressione anti-ultras.

Chi scrive arriva un po’ tardi a queste considerazioni. Le avevo già fatte un paio di anni fa a chi di dovere. Certo, non posso spiegarle a voce a ciascun tifoso.
La differenza è che – forse, perché il terreno è inesplorato – la situazione dei romanisti e dei sottoscrittori delle Away è tutelabile giuridicamente, visto che se la Away è equiparabile a una TdT sotto il profilo della sicurezza, è evidente che non si può introdurre una disparità di trattamento tra chi la la Privilege e chi ha la Away.

Per i biglietti non è che ci siano molti più diritti, sia chiaro. La differenza è che con il biglietto nominale non si aderisce al Programma ministeriale ‘Tessera del Tifoso’. Il biglietto non è un documento di identificazione Fidelity Card (fondamentalmente perché non ha la foto). Ovviamente: non si può avere più di un singolo accesso alla volta, e non si può andare in trasferta, se si è della stessa città per cui si tifa.

Vabbè, ho già risposto il 4 maggio, mi sono anche stancato…. Pare che il biglietto lo si prende a voce e non mostrando un documento di identità, quello sì un documento di identificazione… la Away, come anche la Tdt, non è un documento di identificazione, semmai un supporto di identificazione (cosa forse un po’ diversa!), ma che devo sempre rispiegare le stesse cose?
E poi pare che se non violi il regolamento d’uso non ti possono espellere dallo stadio anche se hai solo il biglietto….
Io non so se ci si rende conto su cosa si sta interloquendo…
Il concetto è molto semplice: quando vai allo stadio, sul biglietto (che acquisti con documento di identificazione) c’è l’art. 9. Punto.
E se tutti lo hanno fatto per due anni (come ho avuto modo di leggere sul blog) è solo perché – evidentemente – nessuno ha letto quello che scrissi due anni fa al momento del vado della Questura on line, evidentemente perché troppo impegnati su Tifonet e via dicendo.

La Away è il massimo che si può ottenere e, come vediamo, c’è molto comunque da combattere in tema di repressione, al di là di vuoti proclami.
E per fortuna c’è ancora chi cerca di farlo concretamente, anche se forse sarà tutto inutile.
Stadio sì/stadio no, non c’è alcun alibi.

[FONTE: AS Roma Ultras]