L'arrivo della Parmense e la rifondazione del Parma PDF Stampa E-mail
Domenica 16 Giugno 2013 10:45

Il 2013 è un anno importantissimo per tutti i tifosi del Parma Calcio, il 16 dicembre 2013 infatti, si festeggeranno i cent’anni della squadra della nostra città. Nel corso di questi mesi saranno tante le iniziative per festeggiare questo importante e fondamentale traguardo; il primo sarà la “Festa del Centenario” organizzata dal “Comitato del Centenario Parma Calcio” che si svolgerà a Ravadese il 6 luglio. In queste settimane ripercorreremo per tappe la storia della squadra della nostra città in modo da trasmettere, proprio come è stato insegnato a noi, l’amore da padre in figlio per i giallo-blu-crociati.

Il 6 luglio non mancare…c’è il centenario da festeggiare! Reggiano chi manca!

 

L' Associazione Calcio Parmense fu fondata nel 1968 dalla collaborazione tra Ermes Ghidini, dirigente del Gruppo Sportivo Salvarani di Baganzola, e l'imprenditore edile della frazione cittadina Ermes Foglia dalle ceneri di quel C.R.A.L. G.S. Salvarani Golese (e prima ancora Circolo Golese) che sfiorò per quattro volte la promozione in Serie D con tre secondi posti (nel 1964-'65, nel 1965-'66 e nel 1967-'68) ed un terzo posto (nel 1966-'67). La nuova società cambiò i colori sociali, dal rosso-nero della Salvarani (e prima ancora il rosso-blu del Golese) al più "cittadino" giallo-blu, e trasferì le proprie partite casalinghe dal Campo "Mordacci" della frazione Baganzola allo Stadio "Tardini". Allenata dall'ex-crociato Dante Boni e da Benito Lorenzi (più noto da giocatore come "Veleno" all'Inter), la squadra dominò la Prima Categoria(con 28 partite senza sconfitte) e raggiunse finalmente la Serie D in cui gareggiava il Parma. Alla vigilia della stagione 1969-'70, si sarebbe prospettato quindi una sorta di derby tra il nobile (ma decadente) Parma e la provinciale (ma ricca ed esuberante) Parmense. A causa del tracollo societario dei Crociati, però, gli spalti del Tardini divennero esclusività della sola Parmense, che acquistando dal Parma (per una ventina di milioni di vecchie lire) alcuni suoi giocatori, il diritto di indossare la maglia crociata e la denominazione di Parma (Associazione Calcio 1968), concretizzò la propria missione promessa alla sua nascita, cioè quella di rilanciare il calcio a Parma in caso di decadenza, diventando di fatto la squadra rappresentativa della città in sostituzione della vecchia società. Ma solo dal 1º gennaio del 1970 la Parmense poté assumere la denominazione Parma A.C., concludendo vittoriosamente il campionato al primo posto, rinforzata da qualche giocatore "fuori categoria" (uno fra tutti l'ex ala del Milan e della Nazionale Bruno Mora), e riportando in un sol colpo la città di Parma nel calcio professionistico, vincendo la stagione e compiendo il doppio salto di categoria fino alla Serie C).

Dopo tre anni di buoni risultati (un 5º posto da neopromossa e un 2º posto dietro l'Ascoli), nella stagione 1972-'73, dopo un appassionante testa a testa con l'Udinese e culminato con lo storico spareggio-promozione di Vicenza contro i friulani, vinto 2-0 (con reti di Sega e Volpi), il Parma è promosso in Serie B. La prima stagione in cadetteria si apre con un ottimo 5º posto (grazie anche ai 15 centri di Rizzati), ma l'anno dopo il Parma non si ripete, e termina ultimo, tornando ancora in Serie C, dove rimane fino al 1978-'79, quando la squadra, allenata da Cesare Maldini, e la società guidata da un paio d'anni da Ernesto Ceresini, vince un altro spareggio promozione (questa volta contro laTriestina), vincendo 3-1 ai tempi supplementari da una doppietta di un giovane Carlo Ancelotti, che in quella stessa estate verrà ceduto allaRoma. L'anno dopo però il Parma non tiene il passo della cadetteria e retrocede ancora, dopo un campionato di bassissimo livello al termine del quale i crociati finiscono al penultimo posto della graduatoria davanti al solo Matera.

Gli anni successivi vedono il Parma navigare in posizioni di centro classifica (13° nel 1980-'81, 9° nel 1981-'82, 6° nel 1982-'83) proprio in questa stagione arriva un giocatore ancora oggi molto apprezzato, Massimo Barbuti, per il suo attaccamento ai tifosi. Memorabile l'esultanza dopo il 2-2 segnato alla Carrarese alla quinta giornata quando Barbuti, aggrappatosi alla rete che separava il campo di atletica dalla curva, la fece cedere cadendo a terra, e facendo, a loro volta, cadere alcuni tifosi, ma senza danni particolarmente gravi.

Nella stagione 1983-'84 il Parma è in lotta, per tutto il campionato, per la promozione in Serie B, che ottiene solo all'ultima giornata vincendo per 1-0 a Sanremo con un gol di un giovanissimo Stefano Pioli, passato poi alla Juventus. Capocannoniere della squadra è Barbuti con 18 marcature (16 delle quali nel solo girone di ritorno). Ma la stagione successiva il Parma retrocede di nuovo chiudendo ancora al penultimo posto, nonostante i 10 centri di Barbuti che nell'estate del 1985 si trasferisce all'Ascoli dove poi vincerà il campionato, raggiungendo la Serie A.

[FONTE: Wikipedia]

 

Parma Club I Danè a Reggio Emilia nei primi anni '70

 

Parma-Bari Serie B 1973-74

 

Forlì-Parma Serie C 1977-78


Carlo Ancelotti