Paradossi della tdt: atto secondo PDF Stampa E-mail
Giovedì 04 Ottobre 2012 14:18

Esattamente un anno fa avevamo raccontato la storia di Simone, tifosissimo del Lecce al punto da rinviare il viaggio di nozze per assistere ai playoff dell’era papadopuliana, e impossibilitato ad entrare al Via del Mare per assistere a Lecce-Novara perchè lui, Simone dall’accentaccio leccese, viveva per motivi di lavoro in Piemonte (leggi l’articolo).

Oggi invece vi raccontiamo la storia diGiuseppe che invece al Via del Mare è sempre presente, sobbarcandosi 150km ogni 15 giorni per tifare Lecce, la SUA squadra. Anche per lui, come per Simone, ieri gli è stato precluso l’accesso al Via del Mare,perchè residente a Taranto.

Ecco la mail che ci ha inviato.

Vi scrivo questa mail per sottolineare ancora una volta il fallimento di questo mezzo di controllo chiamato tessera del tifoso. Sono G.M., sono nato a Gagliano del Capo e tifoso del lecce da sempre! Per motivi di lavoro i miei genitori si sono trasferiti a Taranto, e io con loro. pertanto sono residente a Taranto ma ovviamente la passione per il lecce non si è mai spenta e  appena c’è¨ l’occasione, non si indugia minimamente a raggiungere il via del mare per sostenere  il Lecce.
Anche stasera, in occasione di Lecce – Martina sarebbe stato mio desiderio essere là¬, in curva  nord, a cantare e sostenere il mio Lecce ma non è stato possibile a causa di questa maledetta tessera. essendo residente a Taranto, ed essendo Martina una squadra della provincia di Taranto (nonostante il gemellaggio con il bari e l’odio profondo dei tarantini per il MArtina), il mio ingresso allo stadio sarebbe stato consentito solo grazie alla tessera. ora, posso capire (anche se non condivido per niente) l’obbligo della tessera per i tifosi ospiti, ma IO SONO UN  TIFOSO LOCALE! Possibile che le centinaia di biglietti fatti in curva nord negli anni, in  questi casi  non contino nulla? Sono arrabbiato, stanco e sconsolato. Probabilmente è solo uno sfogo e non porterà  a nulla, però gradirei che fosse condiviso.
Vogliono conservare quella schifosa tessera? Va bene, ma almeno facciano in modo che i tifosi  della squadra di casa possano accedere allo stadio senza inutili impedimenti. E’ chiaro che la soluzione sta solo nelle mani di chi ci governa, ma nel frattempo io sto attuando, già  da un bel po’ di tempo, una mia protesta silenziosa, che forse non porterà  a nulla, ma che può essere comunque un punto di partenza: boicottare le scommesse e la payTV. Il mio sogno? Tornare al  calcio genuino di un tempo, che trasmette valori, che non è legato ad un giro infinito di soldi, che è fatto di calciatori attaccati alla maglia e di tifosi liberi di sostenere la propria squadra fino  in capo al mondo senza tessere e microcip. Solo un sogno? Boh…

Frustrazione, rabbia e delusione i sentimenti che traspaiono da queste parole, e purtroppo sappiamo già che questa situazione sarà destinata a ripetersi sovente nell’arco di questo campionato. Un girone composto da squadre tutte del Nord, con prevalenza di lombarde e romagnole, regioni dove è altissima la concentrazione di tifosi leccesi. Cosa succederà il 22 dicembre, quando tanti salentini residenti in lombardia torneranno a casa per le feste natalizie, e ovviamente vorranno correre a respirare l’aria del Via del Mare? Quel giorno è in programma Lecce-Albinoleffe, a quanti sarà precluso l’accesso allo stadio?

A Giuseppe e agli altri che si troveranno nella sua situazione diciamo di contattarci con un pò di anticipo, scriveteci una mail a  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. troveremo il modo di aiutarvi perchè chi tifa Lecce non può rimanere fuori da casa sua solo perchè un “signore” ha deciso che per entrare in uno stadio bisogna avere un bancomat “antiviolenza”

[FONTE: LecceGiallorossa.net]