Castellamare, Varese: vogliamo esserci tutti... PDF Stampa E-mail
Giovedì 10 Maggio 2012 08:18

Restrizioni e divieti: due termini che, purtroppo, abbiamo sentito ripetutamente pronunciare quando la nostra squadra doveva affrontare una partita lontano da Genova, anche quando la gara in questione non presentava alcuna forma di “rischio”.

 

È stato vietato tutto quello che si poteva vietare, a priori, e il risultato è stato quello di tramutare quei settori ospiti, che un tempo esprimevano passione e allegria, in tristi gradoni di cemento e nulla più. A questa situazione abbiamo reagito usando il buon senso, pur rimanendo ovviamente nel rispetto delle nostre idee, portando avanti forme di dissenso civile congiuntamente a proposte concrete, alle quali però non sono mai seguite risposte o riscontri da parte delle istituzioni. Parlavamo di buon senso, quello stesso buon senso che troppe volte, inutile negarlo, è mancato da parte di chi vieta a prescindere, attirandosi così critiche crescenti e richieste di sollevare da subito i divieti sulle trasferte, e ciò da parte non solo dei tifosi (tesserati e non) ma anche di giocatori, allenatori e dirigenti (non ultimi quelli dell'Unione Calcio Sampdoria).

Cosa dice il buon senso ora? Il buon senso dice che le nostre due prossime trasferte, a Castellamare di Stabia e Varese, non sono partite a rischio, e ci si domanda: perché vietarle? Il buon senso suggerisce di aprire queste due trasferte a tutti i tifosi affinché possano essere giornate di festa alla quale possano partecipare tutti. Non chiediamo che venga chiuso un occhio, sia chiaro. È da tempo che ci battiamo in favore della libertà di poter seguire la propria squadra in trasferta. Chiediamo solo che ci venga dato un segnale concreto, che ci venga dimostrato che non siamo gli unici capaci di usare il buon senso.

 

Castellamare e Varese trasferte libere.

 

Ultras Tito Cucchiaroni

 

intervista Iachini 6 maggio 2012

 

CORRIERE MERCANTILE MARTEDì 8 MAGGIO 2012

Mercantile 8.05

 

 

Samp-Rc_11-12

[FONTE: Ultras Tito Cucchiaroni]