Cambia il Nome non la Sostanza PDF Stampa E-mail
Mercoledì 09 Maggio 2012 13:45

L’analisi sulla tessera del tifoso e sulla “nuova” fidelity card effettuata dai ragazzi del “Gate 22″ del VeneziaMestre.

 

Era nell’aria da tempo e ora è arrivata l’ufficialità: la tessera del tifoso dalla prossima stagione non esisterà più. C’è già chi festeggia, chi ha esposto striscioni di felicità e magari ha pure brindato. Ma c’è ben poco da stare allegri. E’ cambiato il nome ma non certo il modus operandi di questa fidelity card. L’obbligo di sottoscriverla per avere l’abbonamento e per comprare i biglietti per le trasferte resta, come anche il rilascio solo dopo aver verificato le mancate condanne o la fine del daspo. L’articolo 9, vero e proprio nodo centrale della tessera del tifoso, continuerà quindi anche con la nuova “fidelity card”. Le nostre prime impressioni, a caldo, sono che davvero cambierà ben poco. La volontà di seguire il modello inglese cercando di avvicinare i tifosi alle società e puntando dunque sulla fidelizzazione del tifoso alla propria squadra, non pensiamo possa attecchire nel nostro sistema vista anche la diversità di lancio della card. Magari qualche famiglia tornerà allo stadio illusa da questo cambio di nome e dalle promesse di biglietti scontati e vantaggiose promozioni. E’ incredibile come ancora ci si ostini a difendere l’utilità della tessera del tifoso, quando è sotto gli occhi di tutti il fallimento galattico avuto dalla stessa. Il calo degli incidenti c’è stato eccome, e non vediamo come possa essere altrimenti con i settori ospiti desolatamente vuoti e anzi gli unici incidenti degni di nota di questa stagione hanno avuto come protagonisti tifoserie come Nocerina e Verona, entrambe tesserate. Che le tessere sottoscritte siano più di un milione può essere vero, ma è altrettanto vero che il Milan ne ha regalate la metà. La cosa certa è che, arrivati nel momento clou della stagione, non piace vedere gli stadi vuoti e perciò si cerca di rattoppare gli errori commessi promuovendo operazioni come “un tesserato può comprare il biglietto ad un altro tesserato” che sono a dir poco stomachevoli ma che siamo sicuri faranno scendere a compromessi qualche tifoseria che metterà i risultati della squadra davanti alla dignità personale. Noi andiamo avanti per la nostra strada dicendo No alla schedatura di massa, no alla tessera del tifoso, no alla fidelity card o come verrà chiamata. Di seguito uno dei primi articoli apparsi sulla cancellazione della tessera del tifoso che vi fa capire meglio ciò che abbiamo detto sopra. Tra l’altro c’è il commento del buon roberto maroni. Proprio lui, che se ci fosse la tessera del parlamentare con le stesse caratteristiche, non potrebbe entrare in Parlamento… Addio alla tessera del tifoso. Dal prossimo anno nel calcio italiano arriva una ‘fidelity card’, che – come ha spiegato Antonello Valentini, direttore generale della Federcalcio, “sarà meno di controllo e più legata alla responsabilità dei tifosi e dei club, con procedure snellite e molti servizi per chi se ne dota”. La tessera del tifoso va quindi in ‘pensione’ dopo appena due campionati: creata per volere dell’ex ministro dell’Interno Maroni per frenare la violenza negli stadi e obbligatoria dall’inizio del campionato 2010-2011, secondo il Viminale “ha dato grandi risultati”. E’ stato però subito e sempre contestata dai gruppi organizzati della tifoseria. Una nuova fidelity card con meno funzioni di controllo rispetto alla Tessera del Tifoso e che favorisca un legame più stretto nei rapporti fra i club di calcio e i tifosi. E’ il nuovo “strumento di fidelizzazione” sul quale il Viminale punterà a partire dal prossimo anno. La nuova fidelity card non manderà in soffitta la Tessera del Tifoso ma sarà piuttosto “un’evoluzione” della stessa, come spiega Roberto Massucci, vicepresidente operativo dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, all’Adnkronos. “La Tessera del Tifoso nasce soprattutto come uno strumento di controllo delle tifoserie più violente. In futuro, con la fidelity card, la tessera diventerà un vero e proprio strumento di fidelizzazione grazie al quale i tifosi potranno avere agevolazioni e prelazioni nell’acquisto dei biglietti, oltre ad altri servizi per chi se ne doterà”, dice Massucci. La fidelity card sarà obbligatoria per seguire la propria squadra in trasferta, esattamente come la Tessera del Tifoso. Alcune squadre, come la Roma, vi hanno già fatto ricorso in questa stagione. A partire dal prossimo anno, però, il menù delle agevolazioni sarà più ricco e maggiori saranno i compiti affidati alle società. “I club saranno più responsabilizzati e diminuiranno le funzioni di controllo, ma la card sarà sempre necessaria per andare in trasferta e sarà rilasciata solo dopo avere verificato che non esistano motivi ostativi. Ovviamente – specifica Massucci – tali controlli saranno effettuati in tempo reale, senza perciò grandi perdite di tempo al momento del rilascio”. «Hanno vinto le tifoserie ultras e violente, hanno vinto quelle società di calcio come la Roma (di cui è tifosissima la ministra Cancellieri) che mai avevano accettato le regole». Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno, commenta l’abrogazione della Tessera del Tifoso in un post su Facebook. «Il Viminale -ha proseguito Maroni- dice che la tessera del tifoso ha dato grandi risultati contro la violenza negli stadi e adesso viene abolita, è una cosa un po’ strana, anzi molto strana». «Hanno vinto ancora una volta le lobby del calcio. Peccato – ha concluso – perché poteva essere un’esperienza, una novità importante per contrastare la violenza negli stadi». Anche il capo della polizia Manganelli è intervenuto sulle notizie che preannunciano all’addio alla tessera del tifoso: “Il fatto che la tessera del tifoso tenda ad accentuare la sua caratteristica di fidelizzazione del tifoso con la squadra del cuore non è una novità», bensì «la logica evoluzione di uno strumento che ha da sempre anche come propria caratteristica, quella di voler rafforzare il rapporto tra i tifosi ed il club di appartenenza» 

NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO, NO ALLA FIDELITY CARD

[FONTE: A Sostegno di un Ideale]