Il Consiglio di Stato boccia la TdT. Cosa dicono gli esperti (FONTE fondazionegabrielesandri.it) PDF Stampa E-mail
Mercoledì 14 Dicembre 2011 22:11

E’ del 7 Dicembre 2011 ma è stata resa nota solo oggi. E’ una sentenza amministrativa rumorosa, che sta facendo discutere mondo del calcio e addetti ai lavori.

 

E’ quella emessa della VI Sezione Consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, presieduta da Giancarlo Coraggio: ha accolto il ricorso di Federsupporter e Codacons contro la decisione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che aveva sancito l'archiviazione delle pratiche commerciali scorrette per il rilascio della Tessera del Tifoso.

Che vuol dire? Tessera del Tifoso illegittima? Trasferte libere da subito? No, perché di fatto - almeno per ora - non cambia niente, anche perché la partita è ancora aperta.

Per capirci di più, la Fondazione Gabriele Sandri apre un forum con gli esperti: ecco cosa ci dicono Parisi, Sandri, Adami, Martucci e Contucci su cosa sta succedendo e cosa potrà ancora accadere alla più discussa tessera della storia del calcio italiano.

 

Sentenza della VI Sezione del Consiglio di Stato

L'abbinamento inscindibile (e quindi non declinabile dall'utente) tra il rilascio della Tessera di Tifoso (istituita per finalità di prevenzione generale in funzione di una maggiore sicurezza negli stadi) e la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata potrebbe condizionare indebitamente (nella misura in cui si provi che l'uso della carta non sia funzionale ad assicurare le finalità proprie della tessera del tifoso) la libertà di scelta del tifoso-utente e potrebbe pertanto assumere i tratti di una pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del consumo; in tal senso depone il fatto che, per il tifoso, l'ottenimento della tessera appare condicio sine qua per poter essere ammesso, nelle giornate di trasferta della propria squadra, nel reparto dello stadio riservato agli ospiti, di guisa che appare verosimile che l'acquisizione di tale utilità potrebbe indurlo a compiere un'operazione commerciale (sottoscrizione della carta prepagata) che non avrebbe altrimenti compiuto.

 

Alfredo Parisi, Presidente Federsupporter

E’ una grossa vittoria di Federsupporter e Codacons. In pratica il Consiglio di Stato ha accolto la nostra tesi, cioè il ricorso contro l’AGCM, ovvero il Garante della Concorrenza che aveva archiviato tutti i nostri reclami e le nostre denunce al TAR del Lazio sulla concorrenza sleale della Tessera del Tifoso. L’abbiamo sempre detto: è uno strumento che altera il mercato, perché limita la scelta del tifoso, soprattutto per le trasferte, obbligandolo a scegliere programmi commerciali. Lo abbiamo denunciato ovunque e sin dalla prima ora: per adottare misure di sicurezza negli stadi, si è finiti per creare uno strumento commerciale. Abbiamo vinto nella critica alla struttura giuridica delle Tessera del Tifoso, adesso il TAR potrà entrare nel merito. Speriamo di vincere anche la prossima battaglia legale

 

Avv. Cristiano Sandri, Fondazione Gabriele Sandri

Il Consiglio di Stato ha raccolto una delle criticità della Tessera del Tifoso, ovvero l'inammissibile costrizione per l'appassionato di calcio di seguire la propria squadra del cuore solo attraverso una carta di credito prepagata. Come Fondazione Gabriele Sandri ci auguriamo che ciò possa far comprendere a chi di dovere che non si può fidelizzare commercialmente una passione che di natura è già di per se fidelizzata, ma solo a livello passionale e sportivo. Mentre il problema della sicurezza negli stadi merita altri interventi, primo fra tutti il coinvolgimento degli stessi tifosi o quantomeno di soggetti che possano contribuire a regolare una materia che troppo spesso è trattata in modo approssimativo o attraverso il semplicistico divieto.

 

Avv. Giovanni Adami, esperto legislazione manifestazioni sportive

La sentenza del Consiglio di Stato rimanda ora la palla al TAR. Il Tribunale Amministrativo dovrebbe sancire l’illegittimità del binomio Tessera del Tifoso - Carta di Credito. Purtroppo in Italia sono pochi i casi di società che si sono dissociate da questa pratica, evidentemente commerciale. Cosa succederà adesso? Aspettiamo il TAR, poi o l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive riformerà il programma Tessera del Tifoso, oppure tutti o nessuno potranno andare in trasferta. Nei giorni scorsi, su invito dei tifosi del Venezia-Mestre, ho predisposto il testo della lettera che loro stessi hanno poi consegnato nelle mani del Presidente UEFA Michel Platini, in laguna per il Comitato Esecutivo di Euro 2102. Platini ha ascoltato i tifosi italiani, dicendogli di volersi adoperare, nel limite delle sue possibilità, per snodare le criticità della Tessera del Tifoso. Dopo aver abbattuto il muro della lesione della privacy, adesso resta aperta la frontiera sull’incostituzionalità del fatico articolo 9 della Legge 41 del 2007.

 

Maurizio Martucci, Direttore Biblioteca del Calcio

Ora è chiaro anche agli scettici: c’è bisogno di una nuova stagione riformista, di un coordinamento normativo e un di sussulto di rinnovamento culturale che ancora tarda ad arrivare. E’ una questione di mentalità, la forma proibizionistica all’italiana non può essere la sola e unica strada da perseguire sempre e comunque, come se si vivesse in emergenza continua. Il calcio italiano e i suoi tifosi meritano un adeguamento agli standard europei. Stadi moderni, senza barriere e politiche per i tifosi, non più liberticide. Continuiamo ad essere un paese a cultura calcistica sottosviluppata: siamo gli unici al mondo ad avere uno strumento di fidelizzazione commerciale necessario per le trasferte e l’abbonamento annuale. E infatti, pur senza una legge ad obbligarla, tra Consiglio di Stato e Garante della Privacy la Tessera del Tifoso lentamente perde pezzi e credibilità.

 

Avv. Lorenzo Contucci, esperto legislazione manifestazioni sportive

La Tessera del Tifoso a questo punto è disintegrata, non so fino a quando si potrà avere voglia di prolungare quest’agonia. Adesso resta da modificare l’articolo 9 L. 41/07, che si riferisce ai requisiti su cui poi il precedente Governo ha concepito le modalità di chi può averla o meno. Quest’articolo di legge va modificato, anche l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive concorda nel rivederlo, ma c’è però bisogno di un’azione concreta da parte della nostra classe politica. Se il Parlamento non vorrà modificare l’art. 9, allora continueremo la nostra battaglia legale e starà ancora una volta ai giudici pronunciarsi…

 

FONTE www.fondazionegabrielesandri.it