Non abbandoniamo la tradizione! PDF Stampa E-mail
Martedì 01 Novembre 2011 10:33

Con l’anno nuovo saranno 35 gli anni che compiranno i Boys, tre decadi e mezzo fatte di tifo, chilometri ed aggregazione, un traguardo importante, considerando che molti altri gruppi, vecchi pressappoco come il nostro, da qualche anno non esistono più. Negli ultimi anni abbiamo visto aumentare esponenzialmente il grado di repressione nei confronti di noi Ultras, tra leggi, decreti-legge, Tessera del Tifoso e protocolli, manovre alle quali alcune tifoserie si sono “allineate” ed altre no, creando un’ulteriore spaccatura interna al movimento. Fatte queste doverose e veloci premesse ci poniamo un paio di domande: cos’è Ultras? Cosa fa nella pratica l’Ultras?
Sono tre i punti cardine: tifo, farsi rispettare e trasferte. Trasferte una volta…
Dobbiamo ricordarcelo, prim’ancora a noi stessi che agli altri, in questo momento oscuro vissuto dal calcio italiano.
Nelle situazioni di crisi, dopo un periodo di assestamento, bisogna far fronte alle difficoltà in maniera efficace, ripartendo dalla base, da quell’inizio glorioso e genuino, riapplicandolo nel presente, aspirando ad un futuro migliore, altrimenti si muore.
Fino a 10 anni fa essere Ultras era una gioia molto di più di adesso (chi non l’ha vissuto probabilmente non lo potrà mai capire), perché si poteva fare molto più di quello che ora si è costretti a rinunciare, azioni semplici come accende un fumogeno, appendere uno striscione, usare un megafono: azioni dirette a creare un’unità del tifo ed a colorare la curva; senza contare la trasferta, vero punto cardine dell’essenza Ultras, esperienze che univano le persone e portavano il supporto alla squadra in Italia e non solo. Supporto senza compromessi dove si era (ed in piccola parte si è ancora) costantemente in prima linea.
Quelle situazioni hanno fatto la storia non solo dei vari gruppi, ma anche delle squadre e soprattutto sono incisi nel cuore di chiunque abbia dato (ed ancora da’) l’animo per la maglia della sua squadra.
Nel 2011 tre quarti di queste cose non sono più possibili, per colpa dello Stato e per la precisione del Ministero dell’Interno, che da tempo sta intraprendendo una crociata “anti-violenza” (di facciata) ottenendo come unico risultato lo svuotamento degli stadi e l’appiattimento morale dei tifosi, sempre più ridotti a spettatori, meglio se davanti ad una televisione: forse il vero reale obiettivo era proprio questo?
Alla luce di questo, alcuni gruppi hanno abbandonato, altri hanno sospeso la loro attività, altri si sono allineati alle nuove norme (TDT), molti resistono.
Come detto all’inizio si riparte dalla base, si focalizzano questi tre punti fondanti e si resiste!
Si resiste in casa, seguendo i gemellati, si resiste andando alle amichevoli, andando a veder la Primavera, si resiste fuori da uno stadio, si resiste per le strade!
Chi è con noi ci segua, combattiamo la repressione, una lotta senza quartiere, lo facciamo da Ultras, urlando con ancora più voce sulle gradinate! Fermi non ci stiamo, no! Non lo accettiamo, siamo Ultras e non ci pieghiamo, non ci tesseriamo, tifiamo a pieni polmoni, sventoliamo le nostre bandiere e cerchiamo di farci rispettare!
I tempi sono cambiati, chi ancora non l’accetta è un folle, la “guerra” ha cambiato i suoi mezzi, ma noi siamo ancora qua, e non ci arrenderemo!
Ma per far ciò ci vuole convinzione, da parte di tutti, giovani e vecchi Boys, chiunque tenga al movimento Ultras nella nostra città, con  i fatti e non solo a parole. Le cose che restano si fanno al meglio, si portano avanti iniziative e proteste, non sappiamo se la strada è quella giusta, sappiamo di certo che portiamo avanti la scelte fatte, senza ripensamenti. E questo solo per il bene dei Boys, e per poter sostenere, come si faceva una volta, il Parma Calcio.

CURVA NORD MATTEO BAGNARESI
VIVERE BOYS! VIVERE ULTRAS!
LIBERI E RIBELLI!