In anteprima dalla fanzine di Parma - Roma: il Gruppo. PDF Stampa E-mail
Domenica 25 Settembre 2011 16:50

Ormai ci sentiamo come gli “invisibili” dell'omonimo programma televisivo, coloro che vivono ai margini della società, perché indesiderati. Non c'è più permesso di seguire la nostra squadra, fare ciò per cui siamo nati, cresciuti, e per il quale stiamo lottando finchè ci sarà permesso, a costo di cadere…in piedi naturalmente! Queste ingiuste pressioni e restrizioni stanno minando la nostra pazienza,  ma  non per questo  molleremo, anzi, stiamo cercando tutti i cavilli possibili, leggendo tra le righe di un "protocollo" che contiene poche luci, ma molte ombre.

 

E' chiaro che tutti gli Ultras d'Italia non ci stanno e cercano con ogni mezzo di denunciare questi veri e propri abusi di potere, spesso attuati ricorrendo alle minacce verbali verso coloro che non si rassegnano a questa ingiustizia, colpevoli solo di essere Ultras. Ormai ci capita di guardarci allo specchio e di vedere la solita faccia, magari un po' invecchiata, ma sempre la stessa, quella che tanti  anni fa poteva andare allo stadio senza problemi, accendere una torcia, suonare un tamburo e sventolare una bandiera, ma soprattutto attaccare il nostro striscione, ragione di vita, riunendoci dietro quel simbolo che ci rappresenta e ci rende magnificamente unici. E' chiaro che c'è un insolito ingiustificato accanimento contro le curve, contro coloro che negli anni sono stati presi d'esempio da tutto il mondo, a costo di enormi sacrifici. Ci accorgiamo, e anche chi non è Ultras avrà sicuramente notato, che  gli stadi sono sempre più vuoti, e le tifoserie in trasferta ormai sono diventata merce rara. Allora perché continuare a negare l'evidenza, tenendo settori ospiti vuoti, alcuni già divisi e pronti per essere  occupati dai tesserati e non? In questo calcio business ormai conta solo il denaro a discapito dei sentimenti e di quei valori che lo hanno reso il gioco più bello del mondo. Se poi a tutto questo sommiamo l'ignoranza e la  competenza di un Ministro che ha dei problemi da risolvere di gran lunga più importanti, ci accorgiamo e capiamo perché l'Italia va così male. Non ci siamo mai sottratti dai nostri doveri e abbiamo sempre pagato per  i nostri errori, non chiediamo di andare gratis allo stadio ma solo di poter seguire la nostra squadra ovunque possibile, convinti di non esser noi il problema più importante del calcio italiano e di essere tra le poche cose positive. Questo Parma così com'è oggi ha bisogno di noi e noi vogliamo dargli il giusto sostegno per cui stiamogli vicini, con l'aiuto di tutti voi…

 

Con il Parma nel bene e nel male! Viva i Boys, viva il Parma!!!