Cento: La Roma ha preso una decisione saggia. E’ ora di abolire la Tessera del tifoso PDF Stampa E-mail
Domenica 11 Settembre 2011 09:32
(LaRoma.net) -L’on. Paolo Cento è stato intervistato da Vincenzo Nastasi per CucsLegend.net sull’iniziativa della Roma di rendere disponibili ai tifosi dei carnet di abbonamenti senza l’obbligo di dotarsi della Tessera del Tifoso. «Una decisione saggia – ha commentato Cento – che avvia la riflessione su un’esperienza fallimentare».

Onorevole Cento, come giudica l’iniziativa della Roma, che ha deciso di proporre carnet di biglietti senza Tessera del tifoso? Potrebbe essere un’apripista anche per le altre società oppure crede che rimarrà un esempio isolato?
"Come Roma Club Montecitorio abbiamo detto che la decisione della Roma è saggia e va sostenuta. Si tratta di una assunzione di responsabilità importante, che aiuta senza troppe polemiche le società a svincolarsi dall’obbligo di adottare la Tessera.
Io sono fiducioso e spero che il progetto riesca ad aprire una riflessione anche nelle altre società di calcio. E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che la tessera abbia avuto come effetto quello di allontanare le persone e i tifosi dagli stadi, senza aumentare il livello di sicurezza. L’iniziativa della Roma è dunque molto positiva.

Crede che col sistema di controlli on-line messi a punto dalle Questure, coi quali si verificano in tempo reale i motivi ostativi all’emissione dei biglietti, la Tessera del tifoso sia ancora uno strumento utile?

La tessera è stato un errore grossolano e ritengo vada superato rapidamente perché si è rivelato, in fin dei conti, inutile.
In particolare poi ci sono tutta una serie di questioni che attengono al discorso della sua costituzionalità e mi riferisco, nel caso specifico, all’art. 9 del decreto di introduzione della Tessera che, nel parlare di motivi ostativi al rilascio della stessa, indica anche condanne e misure restrittive che sono già state scontate.
In questo modo si rischia di introdurre una discriminazione che va a cozzare coi più basilari principi costituzionali, in quanto appare evidente che non posso scontare una sanzione ulteriore rispetto a quello che ho già pagato. Un precedente, che magari ho già scontato in maniera definitiva, non mi può impedire di andare a vedere una partita di calcio.
Mi auguro che il parlamento si decida a rivedere la normativa in materia. Noi, anche come Roma Club Montecitorio, stiamo facendo un lavoro certosino per convincere e sensibilizzare anche gli altri colleghi deputati.

Crede che gli strumenti legislativi e amministrativi attuali, compresa la Tessera del tifoso, siano oggi adeguati alla gestione della sicurezza negli stadi?

Sono sempre stato dell’idea che la sicurezza negli stadi non possa essere affrontata con norme speciali. C’è quindi bisogno di una normativa generale che riorganizzi l’intero sistema. Innanzitutto, bisogna mettere fine alla criminalizzazione dei tifosi. E’ chiaro che bisogna dare certezza della pena, ma è anche giusto dare le stesse pene a tutti. Mi spiego, non si possono prevedere punizioni speciali per chi commette reati dentro o intorno agli stadi.  Un ulteriore passo da compiere è quello di ridare certezza al tifoso. Insomma, bisogna sapere quando si gioca. Se veramente vogliamo riavvicinare le famiglie agli stadi, non possiamo certo prendere ad esempio il calendario della Roma, visto che i giallorossi giocheranno in tutti i giorni della settimana e a tutte le ore.
In conclusione poi, bisogna rendere gli stadi più agevoli e più sicuri. La costruzione di nuovi stadi non deve essere uno strumento di speculazione immobiliare, ma un mezzo per coinvolgere tifosi e famiglie, senza dimenticare che, e questo intendo sottolinearlo, l’azionariato popolare rappresenta per me un’occasione da non perdere che potrebbe realmente riavvicinare i tifosi alle società.

Ritiene che al momento sussista la volontà politica di dare una regolamentazione di legge generale al fenomeno della violenza negli stadi?

Io credo che la politica ha una grave responsabilità e parlo sia di destra che di sinistra, visto che i decreti amministrativi di cui parliamo sono stati approvati in modo trasversale. La politica deve avere il coraggio di dire che ha sbagliato.
Al momento devo dire con fiducia che sembra che qualcosa si stia muovendo, grazie anche al movimento d’opinione pubblica che si è coagulato intorno all’opposizione alla Tessera del tifoso. A tal proposito voglio anche dire che credo fermamente che l’iniziativa della Roma crea un precedente positivo per eliminare quello che, Invece di uno strumento di sicurezza, si trasformerà in bancomat per tifosi.

Che giudizio dà dell’esperienza della Tessera dalla sua introduzione a oggi?

Mi auguro che ci sia la possibilità di ripensare all’esperienza della Tessera e si elaborino le soluzioni più idonee per superarla. Anche politicamente terrò accesi i riflettori su questa questione che riguarda tutti. Dalla tessera del tifoso, il passo verso la tessera del manifestante è breve. Infatti purtroppo si è già passati alle diffide per le manifestazioni politiche e sindacali.

In conclusione, ritiene che il progetto della Tessera del tifoso abbia avvantaggiato più gli utenti degli stadi o i soggetti privati che siedono al tavolo del Casms?

Io credo che l’intento era quello di agevolare i soggetti privati coinvolti negli affari che il calcio crea. Nei fatti però nessuno ne ha tratto vantaggio, vista la diminuzione esponenziale delle presenze allo stadio e delle trasferte organizzate.